Una madre può abbandonare il figlio appena nato?
Si. In Italia, la madre ha il diritto di partorire in anonimato. Una volta che la donna ha espresso la volontà di rimanere anonima, il neonato, dopo il parto, viene affidato al personale dell’ospedale. Saranno poi questi a segnalare il fatto al tribunale che dichiarerà lo stato di adottabilità.
Domande correlate
- Una madre può impedire al compagno di riconoscere il figlio se non vuole mantenerlo? No. Tuttavia, se la madre ha riconosciuto per prima il figlio, il riconoscimento del padre non può avvenire senza il suo consenso. Tuttavia, il rifiuto del consenso non può essere immotivato: deve trovare ragioni di convenienza per l'interesse del bambino.In sostanza, la madre non può rifiutare immotivatamente il riconoscimento tardivo del padre.
- La madre può impedire al padre di vedere il figlio se lui non paga gli alimenti per il bambino? No. Un rifiuto di questo tipo non solo lede il diritto/dovere del padre di esercitare la potestà genitoriale e l'affidamento condiviso, ma anche il diritto alla bigenitorialità del figlio.
- Se la madre chiede il test del Dna il presunto padre può rifiutarsi? Si. Tuttavia, se si rifiuta senza giusta causa il giudice dispone automaticamente il riconoscimento della paternità. In pratica, il suo rifiuto è una sorta di ammissione tacita di paternità.
- Puoi rivendere la casa appena acquistata dopo un anno? Sì. Ma se, prima di cinque anni dal rogito, vendi la casa acquistata col “bonus prima casa” (agevolazione fiscale che spetta a chi non ha altre case nello stesso Comune), sei costretto a restituire allo Stato le imposte che ti sono state scontate al rogito. A queste si aggiunge una sanzione pari al 30% della somma.
- È legittima difesa inseguire e far cadere chi ti ha appena rubato la bici? No. La legittima difesa scatta solo in presenza di un pericolo grave e imminente. Cosa che non ricorre né quando il ladro sta già scappando.
- Il licenziamento per esubero del personale è automatico non appena viene soppressa la mansione? No. Il datore di lavoro deve prima verificare se può adibire il dipendente ad altre mansioni libere in azienda (è il cosiddetto obbligo di repêchage).
- Si può chiamare un figlio Gianni Alberto Maria? Sì. Non è possibile dare a un uomo un nome femminile e viceversa. Ci sono due eccezioni. La prima riguarda il nome Andrea che può essere usato per entrambi i sessi. La seconda è per il nome Maria che può essere aggiunto, come secondo nome, in caso di un maschio.
- Si può dare a un figlio il nome Gianni Alberto Maria Edoardo? No. Il numero massimo di nomi che si può dare ad un bambino è tre.
- Un padre può rifiutarsi di riconoscere Il figlio avuto dalla partner se ha dubbi sulla paternità? Si. Tuttavia, la madre può avviare un giudizio di riconoscimento della paternità con esame del sangue per la verifica del Dna.
- Il donatore di seme può conoscere, un giorno, il figlio? No. Non può conoscere l'identità della donna che si sottoporrà all'inseminazione. Di conseguenza non potrà mai conoscere il proprio figlio.
- Un padre può lasciare in eredità di più ad un figlio che ad un altro? Si. L'importante è lasciare a ciascun figlio una quota minima di eredità (chiamata «legittima» e la cui entità varia a seconda di quanti altri fratelli ci sono e se è ancora in vita l'altro coniuge). Rispettata questa quota, il padre può operare discriminazioni tra figli.
- Un genitore può mandare fuori di casa un figlio con più di 30 anni? Sì. Secondo la Cassazione, si può presumere che a trent’anni lo stato di disoccupazione di un giovane sia colpevole, ossia determinato dalla volontà o dalla colpa di non aver saputo/voluto accettare offerte lavorative congrue.