Si può licenziare un lavoratore in malattia?
Si. Lo si può fare, ad esempio, se finge di essere malato, se rallenta il decorso della guarigione, se prima della malattia ha commesso un grave illecito, se l’azienda è in crisi.
Domande correlate
- Si può licenziare con un sms o un’e-mail ordinaria? Si. Ma si tratta di una modalità che crea ancora molti contrasti e che può essere facilmente contestata (per cui è meglio optare per la tradizionale raccomandata). Secondo alcune sentenze, se c'è prova del ricevimento del messaggio, il licenziamento è valido. Il fatto di contestare il licenziamento dinanzi al tribunale è ammissione di ricevimento dell'sms o dell’e-mail.
- Si può licenziare una persona per esubero di personale senza preavviso? No. Il preavviso è sempre obbligatorio salvo nel caso di licenziamento per giusta causa (dovuto cioè a gravissime colpe del dipendente).
- Si può licenziare un dipendente se l’azienda produce utili ed è sana? Si. Secondo la Cassazione, è lecito il licenziamento giustificato da un maggiore profitto aziendale.
- Si può licenziare una colf o una badante senza giusta causa? Si. Il contratto con i lavoratori domestici costituisce un’eccezione rispetto alle altre categorie: non c’è bisogno di un valido motivo per il licenziamento. Basta solo dare il preavviso.
- Un dipendente in malattia può svolgere un secondo lavoro? Si. Ma a patto che tale attività non pregiudichi la sua convalescenza e non si ponga in concorrenza con quella del proprio datore di lavoro. In caso contrario, egli rischierebbe una sanzione disciplinare che, nei casi più gravi, può consistere nel licenziamento.
- Un lavoratore si fa male perché sul cantiere non indossa il casco protettivo. Il datore è responsabile? Si. Infatti il datore di lavoro deve predisporre controlli per verificare che i dipendenti adottino i dispositivi di protezione individuali.
- Un datore di lavoro può licenziare un dipendente condannato penalmente? No. Solo quei comportamenti penalmente rilevanti che possono danneggiare il patrimonio o l’immagine dell’azienda possono giustificare un licenziamento in caso di condanna per un reato.
- Se un dipendente subisce una malattia che lo rende inabile alla sua mansione, il datore di lavoro può licenziarlo? Si. Tuttavia, il datore deve prima verificare se può adibire il dipendente a mansioni differenti che siano compatibili con la sua salute e la sua formazione. Per fare ciò non deve però modificare le mansioni di altri dipendenti.
- Hai un assegno ordinario d’invalidità. Puoi essere assunto come lavoratore subordinato? Si. Il beneficiario può essere assunto come dipendente; potrà tuttavia subire una riduzione dell'importo dell'assegno derivante dal cumulo dei redditi da lavoro con l'assegno stesso.
- In caso di controllo da parte dell'ispettore dell'Inps, un lavoratore in nero rischia qualcosa? No. Il lavoro in nero costituisce un illecito del datore di lavoro e non del dipendente. Quest’ultimo rischierebbe solo se stesse percependo sussidi statali in ragione della sua formale disoccupazione (reddito di cittadinanza o assegno di disoccupazione).
- Se sei assente dal lavoro per malattia, puoi fare un secondo lavoro da casa? Sì. Tuttavia è necessario che il secondo lavoro: • non rallenti la guarigione; • non concerna un’attività in concorrenza con il primo lavoro.
- Vieni licenziato perché non vai a lavorare o perché hai fatto troppe assenze per malattia. Ti spetta l’assegno di disoccupazione? Sì. L’assegno di disoccupazione spetta tutte le volte in cui si perde il lavoro non per propria volontà come appunto nel caso di licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo oggettivo. Pertanto, la disoccupazione spetta anche in caso di assenze ingiustificate.