Scatta la diffamazione se il post offensivo è pubblicato su un profilo chiuso agli estranei?
No. La Cassazione ha più volte detto che il reato si consuma indifferentemente sia su un profilo pubblico che privato. L’importante è che ci siano almeno due persone che potenzialmente possano leggere il contenuto.
Domande correlate
- Si commette diffamazione se, in un post, non si fa il nome del destinatario delle offese? Si. Si rischia il reato di diffamazione aggravata anche se l’identità della vittima, per quanto non rivelata, sia facilmente intuibile dal contesto.
- La scuola è sempre responsabile per i danni agli alunni avvenuti durante la ricreazione? No. Non lo è se riesce a dimostrare di aver fatto di tutto per impedire l'evento, cosa comunque tutt'altro che semplice.
- Puoi installare grate agli infissi per proteggerti dai ladri anche se sono antiestetiche? Sì. Secondo la Cassazione, viene prima la tutela della proprietà che l’aspetto estetico della facciata condominiale.
- Se una persona non paga una multa il debito passa agli eredi? No. Le sanzioni amministrative o penali non si trasferiscono mai agli eredi.
- Se il padre non paga il bollo auto, il debito va agli eredi? Si, Si tratta di un normale debito tributario che cade in successione alla morte del contribuente.
- Dire che una persona ha debiti è diffamazione? Si. Secondo la Cassazione, chiamare una persona “moroso” o rivelare i suoi debiti ad almeno due persone in sua assenza costituisce diffamazione. Non è reato se ciò avviene in contesti di soggetti legittimati a conoscere la sua posizione patrimoniale (ad esempio una riunione di condominio o una assemblea dei soci).
- Hai cliccato su "mi piace" su un post di contenuto razzista. Hai commesso reato? Si. Secondo la Cassazione, tale comportamento deve essere considerato un grave indizio del reato di istigazione all'odio razziale.
- Insultare una persona in una chat WhatsApp con altre persone è diffamazione? No. Il fatto che la vittima sia inserita nella chat, anche se in quel momento non è connessa, fa sì che non si possa parlare di diffamazione ma di ingiuria. E l’ingiuria non è un reato, ma solo un illecito civile per il quale si possono solo chiedere i danni. Se però nella chat non è inserita la vittima, si configura il reato di diffamazione.
- È obbligatorio scrivere in corsivo nei compiti e agli esami? No. Bisogna però scrivere per come si scrive di solito e non in modo artificiale affinché si possa sostituire la propria all'altrui grafia. Quindi chi di solito scrive stampatello può continuare a farlo (Consiglio di Stato 877/2010).
- Si può andare a trovare a casa una persona agli arresti domiciliari? No. Spetta al giudice che commina gli arresti domiciliari stabilire se il condannato può o meno comunicare con persone diverse da quelle che già convivono con lui. Pertanto, se vuoi sapere se puoi fare visita a una persona ai domiciliari, dovrai chiedergli se l’ordinanza del giudice prevede o meno il divieto di ricevere visite, cioè di potersi relazionare con persone esterne al luogo ove sconta gli arresti. Se tale proibizione dovesse essere prevista e tu gli fai visita ugualmente, c’è il concreto rischio che la misura cautelare venga revocata e sostituita con quella più grave della custodia cautelare in carcere.
- Riveli un fatto molto riservato a un amico che poi lo rivela agli altri. Puoi denunciarlo? No. Secondo la Cassazione, chi tiene al proprio riserbo ne deve essere il primo custode. Non puoi quindi lamentarti se, una volta rivelato il fatto, questo poi viene condiviso.
- Si paga la spazzatura se la casa è disabitata? L’immobile residenziale in cui non abita nessuno non è soggetto al pagamento della Tari. Deve però risultare completamente disabitato nel periodo d’imposta. Per dimostrare che una casa è disabitata non basta non rispondere al campanello: è necessario che non presenti utenze - ossia i contatori di luce, acqua e gas allacciati alle reti pubbliche – e arredi. È invece tenuto a versare la Tari chi ha una seconda casa in cui non mette mai piede, ma in cui risultino attive le utenze o gli arredi minimi per poterci abitare.