Posso sapere se nei miei confronti c’è un’indagine in corso?
Si. Puoi fare istanza ex art. 335 cod. proc. pen. alla Procura della Repubblica territorialmente competente per sapere se il tuo nominativo è iscritto all’interno del registro delle notizie di reato.
Domande correlate
- Se, dopo un anno, il mio jeans nuovo si restringe posso cambiarlo? Sì. La garanzia per difetti di produzione dura due anni. E questo non vale solo per prodotti tecnologici ma anche per il vestiario.
- È possibile sapere se l'ex coniuge ha uno stipendio/ pensione? Si. È possibile chiedere all'Agenzia delle Entrate i dati del reddito del proprio ex se ciò serve per far valere i propri diritti in tribunale.
- Se qualcuno toglie la multa per divieto di sosta dal parabrezza della tua e tu non te ne accorgi, puoi pagare con lo sconto del 30% nei primi 5 giorni? Si. Difatti, i cinque giorni per pagare con lo sconto del 30% decorrono non da quando il verbale viene posizionato sui tergicristalli dell’auto – ossia da quando il poliziotto lo ha redatto - ma da quando lo stesso ti viene notificato a casa. Ciò non toglie che, se paghi prima della notifica a casa, non subirai l’aggravio delle spese postali.
- Possono i genitori impedire al figlio di seguire un corso di studi che non condividono? No. Lo dice l'articolo 30 della Costituzione. Anche la Convenzione europea dei diritti dell'uomo stabilisce che il diritto del genitore di educare i figli secondo le proprie idee e convinzioni trova un limite nel rispetto della personalità del figlio. Nella famiglia moderna i genitori dovrebbero essere capaci di realizzare un bilanciamento tra le proprie idee e le tendenze e le aspirazioni dei figli.Costituirebbe quindi non tanto violazione delle norme, ma soprattutto un danno psicologico per i figli, se un genitore, ad esempio, imponesse una scelta non condivisa, che sia un percorso di studi o un matrimonio, o reprimesse l'eventuale natura…
- È obbligatorio scrivere in corsivo nei compiti e agli esami? No. Bisogna però scrivere per come si scrive di solito e non in modo artificiale affinché si possa sostituire la propria all'altrui grafia. Quindi chi di solito scrive stampatello può continuare a farlo (Consiglio di Stato 877/2010).
- Posso affittare ad un clandestino? No. L'affitto clandestino integra il reato di favoreggiamento all'immigrazione. Pertanto, si tratta di attività vietata anche se il contratto viene regolarmente registrato.
- Se chiedi in Comune la residenza di un'altra persona, questa lo viene a sapere? No. La richiesta rimane segreta.
- Posso usare il balcone come ripostiglio? Si. Chi usa il balcone come ripostiglio occasionale di mobili, arredi, oggetti, utensili, attrezzature ed elettrodomestici è libero di farlo senza che il condominio possa porre limiti o veti a meno che sia escluso dal regolamento condominiale approvato all'unanimità.
- Il tuo nuovo datore di lavoro può sapere se in precedenza sei stato licenziato? Si. Dai centri per l'impiego è possibile sapere se il lavoratore viene da un precedente licenziamento. Non è possibile però sapere quale sia stata la causa del licenziamento. Né è possibile chiederlo al dipendente stesso.
- Posso portare con me un coltellino fuori di casa? No. Si viene incriminati per porto abusivo di armi anche per un piccolo coltello. Non conta la lunghezza della lama. Se però si tratta di un coltello da cucina, senza cioè la lama su entrambi i lati, è possibile portarlo con sé a patto che si abbia una valida ragione da fornire alla polizia (ad esempio il fatto di utilizzarlo per un campeggio, per portarlo dall’arrotino, ecc.).
- Posso occupare un posto auto con la sedia? No. Il Codice della strada prevede che alcune strade non possano essere occupate in alcun modo (ad esempio, le autostrade). Per quelle urbane o locali, invece, l'occupazione è consentita solo se autorizzata dalle autorità competenti. Quindi, se occupi con una sedia un posto auto, stai violando la legge poiché ovviamente non hai alcuna autorizzazione.
- Se vieni a sapere che una tua amica viene picchiata dal padre puoi denunciarlo al posto suo? Si. Il reato di maltrattamenti in famiglia è infatti procedibile d'ufficio. Questo significa che chiunque può sporgere denuncia.