Nelle unioni tra gay, le parti possono assumere un cognome comune?
Si. Le parti possono stabilire di assumere, per la durata dell’unione, un cognome comune scegliendolo tra i loro stessi cognomi. Si può anteporre o posporre al cognome comune il proprio cognome se diverso, facendone dichiarazione all’ufficiale di stato civile.
Domande correlate
- Si possono dividere le spese condominiali in parti uguali? No. La regola è sempre quella dei millesimi (salvo per quei servizi come l’ascensore che servono di più alcuni condomini). Per stabilire una regola diversa, come appunto la divisione in parti uguali, ci vuole l’unanimità.
- Le unioni civili devono essere precedute dalle pubblicazioni? No. Non sono previste, a differenza del matrimonio civile, le pubblicazioni.
- Se ti rechi all’anagrafe e cambi il tuo nome e cognome, i tuoi debiti decadono? No. Neanche “Il fu Mattia Pascal” riuscì a liberarsi del passato, figuriamoci dei debiti. Questa soluzione, che tuttavia spesso circola in alcuni ambienti, è solo una falsa credenza.
- Nelle vetrine dei negozi di abbigliamento è obbligatorio esporre il prezzo dei prodotti? Si. Non è obbligatorio solo nel caso in cui ci sia scritto “vetrina in allestimento”.
- Quando firmi un documento, devi mettere prima il nome e dopo il cognome? No. La legge non dice se si debba mettere prima il nome o il cognome. Il più delle volte richiede genericamente la firma senza indicare come vada apposta. Per cui è del tutto indifferente. Tuttavia, alcune norme richiedono espressamente il nome e il cognome, facendo ritenere alcuni interpreti che il nome vada anteposto.
- Se fai un incidente e non hai con te il Cid, puoi sostituirlo con un foglio scritto a mano e firmato dalle parti? Si. Il foglio deve riportare gli estremi delle parti coinvolte, il luogo e il momento del sinistro, nonché ogni altro dettaglio utile per stabilire responsabilità e risarcimento.
- Si può installare un gazebo senza autorizzazioni del Comune? No. Ci vuole il permesso di costruire. Il permesso non è necessario solo se il gazebo adempie a finalità temporanee, quindi viene disinstallato dopo poco tempo (ad esempio un ricevimento o un matrimonio).
- Per posizionare un cartello “proprietà privata” bisogna chiedere il permesso al Comune? No. Secondo la Cassazione si tratta di edilizia libera che non necessita di autorizzazioni.
- Con il termine «unione civile» si intende la convivenza registrata in Comune? No. Si intende l'unione formale di una coppia gay.
- Se chiedi in Comune la residenza di un'altra persona, questa lo viene a sapere? No. La richiesta rimane segreta.
- Per innalzare una staccionata o un recinto con paletti intorno casa, devi chiedere il permesso di costruire al Comune? No. Secondo la Cassazione, le recinzioni sono irrilevanti sul piano urbanistico. Pertanto non richiedono alcuna pratica edilizia, né permesso di costruire.
- Il Comune può accedere alle bollette delle tue utenze per verificare se davvero vivi nel proprio territorio? Si. In questo modo, se dichiari una falsa residenza al fine di non pagare l’Imu ti potrà arrivare un accertamento fiscale per il pagamento degli ultimi 5 anni dell’imposta.