In caso di affitto in nero, puoi essere sfrattato se non paghi il canone?
No. La procedura di sfratto presuppone un contratto di locazione scritto e registrato all’Agenzia delle Entrate. Per mandarti via di casa, il locatore deve azionare una causa ordinaria, molto più lunga e costosa. Si chiama «azione di occupazione senza titolo». Non potrà neanche chiederti i canoni arretrati, proprio perché “in nero”. Potrà tutt’al più farti condannare al pagamento di un indennizzo per l’utilizzo dell’immobile.
Domande correlate
- Sei in affitto. Paghi regolarmente il canone ma non il condominio. Puoi essere sfrattato? Si. Tuttavia per lo sfratto sono necessari due mesi di ritardo e un debito pari a due mensilità di canone d'affitto.
- Si può pignorare un canone di affitto in nero? No. In caso di affitto in nero, il contratto non produce effetti e, pertanto, non esiste alcun obbligo di pagamento del relativo canone, che dunque non potrà neanche essere pignorato.
- Paghi parte dell'affitto in nero. Dopo aver lasciato l'appartamento puoi chiedere la restituzione di tali somme? Si. Hai cinque anni di tempo dalla consegna delle chiavi per farti restituire tutti i canoni di locazione pagati in nero, ossia non riportati nel contratto di locazione.
- In caso di affitto in nero, l’inquilino rischia qualcosa? Sì. Per l’Agenzia delle Entrate anche l’inquilino è un evasore. E questo perché il pagamento dell’imposta di registro, dovuta appunto alla registrazione dell’affitto, grava sia sul locatore che sull’inquilino. Pertanto, il fisco gli può chiedere il versamento di tale importo. Sarà diritto dell’inquilino rivalersi sul padrone di casa.
- L’inquilino che non paga l’affitto può essere sfrattato se in casa ci sono minori, anziani o donne incinta? Si. L’inquilino moroso può essere sfrattato, anche se vive con bambini, anziani, portatori d’handicap o donne in stato di gravidanza.
- Sei in affitto. La casa è piena di muffa. Devi pagare il canone? Sì. Se resti in casa devi pagare l’affitto. Puoi tuttavia agire in giudizio per ottenere la riduzione del canone o la risoluzione del contratto. Se però la situazione è talmente grave da pregiudicare la tua salute tanto da costringerti ad andare via di casa o comunque a fare un uso ridotto dell’appartamento, allora puoi interrompere il pagamento del canone in attesa che il locatore faccia i lavori di ristrutturazione.
- Se non paghi il bollo auto, puoi circolare? Si. Si tratta di un’evasione fiscale e non di una violazione del Codice della strada. Tuttavia, l’Esattore, negli anni successivi, dopo averti notificato la cartella esattoriale e il preavviso 30 giorni prima, potrebbe disporre il fermo auto per costringerti a pagare.
- Con un Isee a zero non puoi essere sfrattato. È vero? No. Lo sfratto può avvenire indipendentemente dalle condizioni economiche, sociali o di salute del conduttore.
- Se paghi una cartella esattoriale, dopo la puoi contestare (se i termini non sono scaduti)? Si. Il contribuente può fare ugualmente ricorso; egli, infatti, potrebbe aver pagato subito solo per evitare le conseguenze di un eventuale pignoramento. Nel privato e con le multe stradali vale la regola opposta: il pagamento di un debito ne implica la tacita ammissione.
- In caso di controllo da parte dell'ispettore dell'Inps, un lavoratore in nero rischia qualcosa? No. Il lavoro in nero costituisce un illecito del datore di lavoro e non del dipendente. Quest’ultimo rischierebbe solo se stesse percependo sussidi statali in ragione della sua formale disoccupazione (reddito di cittadinanza o assegno di disoccupazione).
- Se lavori in nero da più di cinque anni puoi ancora sollevare una contestazione al tuo capo? Si. Il termine di prescrizione per differenze retributive e mancato versamento dei contributi è di cinque anni che decorrono però dalla cessazione del rapporto di lavoro.
- Sei in affitto ma il rumore dei vicini ti rende la vita impossibile. Puoi disdire l'affitto per giusta causa? Si. Secondo la giurisprudenza i rumori intollerabili dei vicini sono una valida ragione per recedere dalla locazione prima del termine. È comunque dovuto il preavviso di sei mesi.