Fotografare un dipendente pubblico che non lavora e poi condividerla è reato?
Si. Si tratta di diffamazione.
Domande correlate
- Fotografare un poliziotto o un dipendente pubblico che non lavora e condividere la foto sui social è reato? Si. Secondo la Cassazione, tale condotta costituisce reato di diffamazione per quanto il fatto sia vero.
- Si può filmare e poi pubblicare una persona che commette un reato? No. Ciò che è vietato non è la ripresa del fatto ma la divulgazione per quanto si tratti della rappresentazione di una condotta antigiuridica.
- Un figlio che vive ancora a casa dei genitori deve contribuire alle spese di casa se lavora e prende uno stipendio? Si. La legge lo obbliga ad aiutare la famiglia in proporzione alle sue capacità economiche.
- Una legge che istituisca un nuovo reato o che aumenti le pene per un reato già esistente ha valore retroattivo? No. Se così fosse si punirebbe chi ha commesso la condotta confidando che il fatto non era vietato o era punito meno gravemente. Succede invece l’esatto opposto con le leggi penali più favorevoli: solo queste hanno valore retroattivo.
- Regalare due damigiane di olio a un funzionario pubblico per farsi togliere una multa è reato? No. Secondo la Cassazione, il reato di corruzione scatta solo in presenza di regali di valore.
- Se ci sono sospetti che un dipendente rubi, il datore può mettere telecamere segrete? Si. In generale, le telecamere sul lavoro possono essere installate solo previo accordo con i sindacati o, in mancanza di questi, con l’autorizzazione dell'ispettorato del lavoro, previa apposizione di cartelli di avviso, e solo per finalità di tutela della produzione, del lavoro o del patrimonio dell'azienda.Tuttavia, secondo numerose sentenze, se c'è il sospetto che un dipendente rubi, il datore può installare la telecamera di controllo, senza avvisi e senza intese con i sindacati (sono i cosiddetti “controlli difensivi”).
- Gli atti osceni in luogo pubblico sono reato? No. E un illecito amministrativo (è stato depenalizzato nel 2016). Però è reato se commesso in luogo abitualmente frequentato da minori (un parco giochi o il muretto vicino la scuola).
- Riveli un fatto molto riservato a un amico che poi lo rivela agli altri. Puoi denunciarlo? No. Secondo la Cassazione, chi tiene al proprio riserbo ne deve essere il primo custode. Non puoi quindi lamentarti se, una volta rivelato il fatto, questo poi viene condiviso.
- Chi rispetta le Faq ministeriali, che però si rivelano poi sbagliate, può essere punito? Si. Le Faq non sono infatti fonti del diritto. Conta ciò che dice la legge e non i chiarimenti dell’amministrazione. Esiste però un precedente interessante: il Consiglio di Stato ha cancellato le sanzioni che aveva rispettato delle Faq errate pubblicate su un sito istituzionale. Secondo i giudici, infatti, bisogna anche accordare rilievo alla buona fede del cittadino.
- Vedi il vigile che ti sta facendo la multa. Lo mandi a quel paese. È oltraggio a pubblico ufficiale? No. Per questo reato è necessario che la frase venga ascoltata anche da altre due persone oltre a voi due.
- Una persona ti dà un passaggio e ti rivela di avere commesso un reato. Puoi registrarla e poi denunciarla? No. Per la Cassazione, l'auto è equiparabile alla dimora. Pertanto, sono illegali e costituiscono reato tutte le registrazioni segrete.
- Se un dipendente subisce una malattia che lo rende inabile alla sua mansione, il datore di lavoro può licenziarlo? Si. Tuttavia, il datore deve prima verificare se può adibire il dipendente a mansioni differenti che siano compatibili con la sua salute e la sua formazione. Per fare ciò non deve però modificare le mansioni di altri dipendenti.