No. Per legge puoi prelevare quanto vuoi. Il fisco non controlla i prelievi dal conto e non te ne chiederà giustificazione. Tuttavia, quando il prelievo supera 10.000 euro nell’arco di un mese, la banca ti chiederà spiegazioni. Si tratta però di un controllo non di tipo fiscale, ma rivolto a prevenire gravi reati (come riciclaggio, terrorismo, ecc.). Pertanto, se le tue motivazioni risultano non soddisfacenti, la banca può fare una segnalazione alla Uif di Bankitalia – l’Unità di Informazione Finanziaria – che valuta se esistono i presupposti per una denuncia.
Domande correlate
- Esiste un limite di denaro che si può versare sul conto in un'unica volta? No. Tuttavia, se la somma non è riportata nella dichiarazione dei redditi e non viene validamente giustificata, l'Agenzia delle Entrate può presumere che si tratti di reddito “in nero". Spetterà a te difenderti e dimostrare il contrario.
- In assemblea di condominio esiste un limite alle deleghe che possono essere conferite? Si. Per legge, se i condomini sono più di venti, il delegato non può rappresentare più di un quinto dei condomini e del valore proporzionale.
- Il ristorante può far pagare la musica dal vivo ai clienti addebitandola sul conto? Si. Può farlo, ma solo a condizione che lo comunichi in anticipo al cliente, prima dell'ordinazione, in modo da consentirti di scegliere se aderire o meno alla proposta contrattuale.
- Esiste una legge che obbliga i figli minorenni a obbedire ai genitori? Si. Si tratta dell'articolo 315 bis del Codice civile: il figlio deve rispettare i genitori e deve contribuire, in relazione alle proprie capacità, alle proprie sostanze e al proprio reddito, al mantenimento della famiglia finché convive con essa.Anche se l'articolo 315-bis del Codice civile stabilisce che il figlio minorenne deve rispettare i genitori, la violazione di questa norma non è punita con alcuna sanzione.
- Vuoi vendere casa. Puoi farti pagare sul conto del tuo coniuge? Si. Dovrai conferire a chi riceve il denaro una procura all'incasso, che dovrà essere stipulata a mezzo di notaio.
- Muore tuo nonno ma non lo dici all’Inps che continua a pagargli la pensione sul conto. Commetti reato? No. Una recente sentenza della Cassazione, capovolgendo il precedente indirizzo, ha detto che non spetta agli eredi comunicare il decesso del pensionato all’Inps ma al Comune. Pertanto, se l’Inps continua a versare le mensilità della pensione, senza che tu dica nulla, non puoi essere denunciato. Resta però l’obbligo di restituire all’Inps le somme riscosse e non dovute.
- Se sei assente dal lavoro per malattia, puoi fare un secondo lavoro da casa? Sì. Tuttavia è necessario che il secondo lavoro: • non rallenti la guarigione; • non concerna un’attività in concorrenza con il primo lavoro.
- Il Comune dove abiti può sapere in quale banca hai il conto corrente? Si. Una recente riforma consente anche ai Comuni l'accesso all'Anagrafe dei conti correnti anche per recuperare le entrate locali (come Imu e Tari).
- Menti a tua moglie, nascondendo quanti soldi hai sul conto corrente benché siate in comunione dei beni. Stai commettendo un illecito? No. I coniugi hanno l’obbligo di contribuire alle necessità familiari ma non anche di rivelare i propri redditi da lavoro che, peraltro, non entrano nella comunione dei beni. Tuttavia, nel momento in cui la coppia decide di separarsi, l’eventuale giacenza sul conto va divisa in parti uguali, salvo nel caso in cui la coppia abbia optato per il regime della separazione dei beni.
- Il Fisco può mettere a verifica il conto corrente dei familiari di un contribuente soggetto a controlli? Si. Il Fisco non controlla solo i conti correnti intestati al contribuente ma anche quelli delle persone a lui più vicine come il coniuge e i familiari stretti. Proprio per evitare intestazioni fittizie dei conti, che potrebbero favorire l'evasione, le indagini bancarie possono estendersi anche ad altri soggetti rispetto a quello da accertare.
- Hai un debito. Il creditore può chiedere all’Agenzia delle Entrate quali sono i tuoi redditi e in quale banca hai il conto corrente? Si. Il creditore ha diritto a controllare la tua condizione reddituale accedendo alla cosiddetta Anagrafe Tributaria. Ma prima deve aver ottenuto, nei tuoi confronti, una sentenza di condanna o decreto ingiuntivo; poi deve aver notificato l’atto di precetto e, in ultimo, deve ottenere l’autorizzazione del Presidente del tribunale.
- Se il tuo vicino consente al suo cane di fare sempre gli escrementi sulla tua proprietà puoi denunciarlo? Sì. Secondo alcuni giudici, si tratta di stalking condominiale.