È legittimo il rifiuto di lavorare se manca la tutela della salute?
Si. Il rifiuto di lavorare è legittimo solo in presenza di gravi e seri rischi per la salute. Altrimenti è necessario prima ottenere l’autorizzazione del giudice facendo causa all’azienda.
Domande correlate
- Sulla tua copia del mutuo, manca la firma del direttore della banca ma c’è solo la tua. È valida? Sì. Se il contratto ha avuto esecuzione vuol dire che c’è il consenso della banca. E tanto basta.
- Se arriva il postino e rifiuto di ricevere la raccomandata questa va in giacenza? No. La raccomandata torna direttamente al mittente e si considera come se fosse stata consegnata al destinatario.
- Sul contratto che hai firmato con la banca c’è solo la tua firma; manca quella del direttore. Il contratto è valido? Si. Anche se per legge tutti i contratti con la banca devono essere scritti, a detta della Cassazione il consenso della banca di aderire al contratto si può desumere anche tacitamente dall'avvenuta attuazione del contratto stesso (ad esempio, nel caso di un mutuo, dall’erogazione del denaro al cliente).
- È legittimo comunicare a terzi l’email di una persona senza il suo consenso? No. Anche l’e-mail, come il numero di cellulare, è un dato personale coperto da privacy. Del resto lo spam commerciale è vietato.
- Chi percepisce l'assegno di disoccupazione può lavorare? Si. Il disoccupato con la Naspi può lavorare senza perdere l'assegno di disoccupazione a patto che: se lavora come dipendente sul reddito non superi 8.000 euro annui; se lavora come autonomo il suo reddito non superi i 4.800 euro annui.
- Ho acquistato un pc usato e dopo 2 giorni mi sono accorto che è rotto. Esiste qualche tutela sull’usato? Sì. L’usato ha le stesse garanzie previste per i prodotti nuovi se hai comprato in negozio (garanzia di due anni dall’acquisto salvo per le parti usurate dall’uso). Se hai comprato da privato hai solo la possibilità di far valere i vizi occulti che non ti sono stati comunicati al momento della vendita. Quindi, puoi chiedere la restituzione dei soldi entro cinque anni se dimostri il difetto originario del prodotto.
- Sei stato trasferito ma ritieni illegittimo il trasferimento. Puoi rifiutarti di lavorare? No. Anche in caso di trasferimento illegittimo (ossia in assenza di comprovate ragioni tecniche, organizzative o produttive), il lavoratore deve presentarsi al lavoro; può però instaurare un giudizio per contestare il provvedimento del datore di lavoro. Può rifiutarsi di lavorare solo se il trasferimento (illegittimo) comporta per lui un irrimediabile danno (si pensi a una persona disabile).
- L’installazione e sostituzione della cassetta della posta spetta all'inquilino in affitto? No. Si tratta di spese che ricadono sul padrone di casa.
- Se qualcuno toglie la multa per divieto di sosta dal parabrezza della tua e tu non te ne accorgi, puoi pagare con lo sconto del 30% nei primi 5 giorni? Si. Difatti, i cinque giorni per pagare con lo sconto del 30% decorrono non da quando il verbale viene posizionato sui tergicristalli dell’auto – ossia da quando il poliziotto lo ha redatto - ma da quando lo stesso ti viene notificato a casa. Ciò non toglie che, se paghi prima della notifica a casa, non subirai l’aggravio delle spese postali.
- Vieni licenziato perché non vai a lavorare o perché hai fatto troppe assenze per malattia. Ti spetta l’assegno di disoccupazione? Sì. L’assegno di disoccupazione spetta tutte le volte in cui si perde il lavoro non per propria volontà come appunto nel caso di licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo oggettivo. Pertanto, la disoccupazione spetta anche in caso di assenze ingiustificate.
- Manca il certificato di agibilità. Il contratto di affitto che hai firmato è valido? No. Anche se tecnicamente il contratto è valido (nel senso che è completo di tutti i suoi elementi), in realtà l'inadempimento del locatore ti consente di recedere quando vuoi dal contratto di locazione.
- Dopo quanti anni si prescrive la bolletta della luce? Due. Quelle anteriori a gennaio 2019 invece si prescrivono i cinque anni.