Dici a una persona: «Ti distruggerò in tribunale. Ho tanti giudici amici». È reato di minaccia?
No. La minaccia scatta solo quando il fatto dipende dalla volontà di chi agisce. E siccome l’esito del giudizio dipende dal giudice, non ci può essere reato. Peraltro, la minaccia non scatta quando si esercitano i propri diritti come quello di ricorrere al giudice.
Domande correlate
- Un parente ti ha promesso che, non appena ti sposerai, ti regalerà una casa. Se glielo fai mettere per iscritto potrai poi citarlo in tribunale se non adempie? No, la donazione infatti non può essere oggetto di un obbligo, anche se auto-disposto dallo stesso donante. Ogni impegno a donare in futuro non ha valore legale anche se messo per iscritto.
- Una persona ti dà un passaggio e ti rivela di avere commesso un reato. Puoi registrarla e poi denunciarla? No. Per la Cassazione, l'auto è equiparabile alla dimora. Pertanto, sono illegali e costituiscono reato tutte le registrazioni segrete.
- Muore tuo nonno ma non lo dici all’Inps che continua a pagargli la pensione sul conto. Commetti reato? No. Una recente sentenza della Cassazione, capovolgendo il precedente indirizzo, ha detto che non spetta agli eredi comunicare il decesso del pensionato all’Inps ma al Comune. Pertanto, se l’Inps continua a versare le mensilità della pensione, senza che tu dica nulla, non puoi essere denunciato. Resta però l’obbligo di restituire all’Inps le somme riscosse e non dovute.
- Nel reato di minaccia, la differenza di età e sesso conta? No. Sicuramente la serietà della minaccia va valutata sulla base delle condizioni personali delle parti. Sicché una minaccia da parte di una persona anziana e disabile genera sicuramente meno timore di quella di un giovane muscoloso. Tuttavia, almeno in generale, il reato scatta a prescindere dalla differenza d’età o dal sesso della vittima e del reo. Così una donna può ben minacciare un uomo e incorrere in reato.
- Scrivere a una persona “Perché non ti suicidi?!” è reato? No. Il reato di istigazione al suicidio scatta solo se si aiuta una persona a suicidarsi o si rafforza in lei un proposito già esistente.
- Ho comprato un prodotto rotto ma il negoziante non vuole sostituirlo perché sostiene che l’ho rotto io. Mi spetta la garanzia? Si. Entro i primi 12 mesi dall’acquisto, è il venditore a dover dimostrare che il guasto dipende dall’acquirente. Dopo, è quest’ultimo a dover provare che il guasto era preesistente all’acquisto.
- Se un tuo amico ti rivela che è omosessuale e tu lo riveli a terzi puoi essere citato in tribunale? Si. L'orientamento sessuale è un dato sensibile. Come tale non può essere oggetto di trattamento e di comunicazione a terzi.
- La sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione vincola i giudici per future decisioni? No. I magistrati non sono tenuti a condividere le istruzioni della Suprema Corte ma di certo la sua autorevolezza serve quantomeno a orientare gran parte delle pronunce.
- È un tuo diritto chiedere in pizzeria il conto alla "romana", ossia tanti conti separati? Si. Ciascun cliente ha il diritto di pagare ciò che ha consumato, salvo che il ristoratore non abbia escluso tale possibilità prima delle ordinazioni. Dunque, il ristorante deve fare tanti conti per quante sono le persone a tavola. Si tratta infatti di tanti contratti diversi per ciascun cliente.
- Hai stipulato un affitto per un mese in una casa. Puoi farci venire i tuoi amici? Si. Salvo diversa previsione nel contratto, una volta ottenuta la disponibilità della casa puoi usarla secondo i tuoi scopi purché non diversi da quelli concordati.
- È reato sputare in faccia una persona? Si. Ma solo se ciò avviene in pubblico o alla presenza di almeno due persone. Secondo la Cassazione, sputare è come offendere la reputazione di una persona e l'offesa in pubblico costituisce diffamazione. Se non c'è un pubblico tale atto è un semplice illecito civile (ingiuria) che dà diritto al risarcimento.
- Sei al bar con un gruppo di amici ma non vuoi ordinare nulla. Il titolare del locale può costringerti ad andare via? Si. Il titolare del bar è libero di applicare le condizioni contrattuali che vuole nel proprio locale ivi compreso non consentire di sedere al tavolo senza pagare.